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Mauro Biglino: le verità nascoste nella Bibbia

Quello che viene consigliato in questo articolo, in maniera del tutto spassionata e libera da qualsiasi dogma religioso o sociale, è semplicemente di LEGGERE la Bibbia. Leggete la Bibbia e avrete sorprese impensabili.

23/10/11

La verità dietro il Movimento 5 Stelle - Parte 2

Questa è un'altra testimonianza molto significativa di un'altra ragazza che ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle, in quanto non rispecchiava nella realtà ciò che Grillo e gli altri esponenti sostengono a parole.
Il suo pensiero riguardo ai membri del Movimento (non tutti ovviamente, solamente i "talebani" irriducibili seguaci di Grillo) è riassumibile in queste parole: "Povertà culturale, intellettuale, politica".



LASCIO IL MOVIMENTO 5 STELLE

pubblicata da Monica Fontanelli il giorno giovedì 25 novembre 2010 alle ore 16.59


Alle scorse elezioni comunali di Bologna e alle regionali ho votato il Movimento 5 Stelle. Leggo i post di Grillo da anni, e ho visto nel Movimento una “speranza” per il nostro Paese. La scorsa primavera ho deciso di partecipare attivamente alle riunioni dello stesso. Avevo ovviamente letto il programma nazionale e ne condividevo i contenuti. Sono insegnante e mi interessano molto quelli inerenti alla scuola. Ci lavoro da quasi 30 anni e la demolizione della scuola pubblica portata avanti dalla Gelmini, la circolare Limina in Emilia Romagna che invitava i dirigenti scolastici ad assumere provvedimenti disciplinari nei confronti degli insegnanti che avessero preso posizioni pubbliche critiche nei confronti della Riforma, la situazione sempre più drammatica del nostro Paese con la crisi economica affrontata con i tagli allo Stato sociale, hanno suscitato in me la necessità di assumere un impegno civile diretto .

Entrata nel Movimento ho organizzato il gruppo scuola, ho partecipato alle manifestazioni di protesta contro la riforma, convinta che il Movimento ne condividesse i contenuti. Come gruppo scuola, del quale ero la coordinatrice, abbiamo presentato un documento nel quale è stata analizzata l’attuale situazione della scuola pubblica e si chiedeva al Movimento di assumere una posizione chiara rispetto alla politica scolastica del Governo. Pochi e chiari principi: difesa della Scuola pubblica e conseguente NO alla riforma, laicità dello Stato e conseguente richiesta di abolire i finanziamenti alla scuola privata. Abbiamo chiesto al Movimento di approvarlo. Non è stato possibile. La risposta del Movimento è stata l’ostracismo. Di scuola non se ne parla o, se si è costretti a farlo, comunque non si assume una posizione, perchè all’interno del Movimento le posizioni sono diverse, inconciliabili e, per non allontanare nessuno, meglio far “finta di niente”, meglio discutere di cose più semplici. Il Movimento nei fatti non assume alcuna posizione sulla riforma della scuola, come non ne assume su moltissimi argomenti che riguardano il “sociale” e le politiche economiche di chi ci governa.

Poco per volta mi sono resa conto che il Movimento non è ciò che viene descritto da Beppe Grillo: il programma nazionale e lo stesso nome di Beppe servono solo come “specchietto per le allodole”, per attirare i voti di chi non ne può più dell’attuale classe politica, dei suoi privilegi e della sua incapacità di dare risposte credibili ai problemi del Paese. Il Movimento è eterogeneo, composto da persone che cavalcano la tigre della protesta e che affrontano solo argomenti “facili” sui quali convergere. Quando si parla di piste ciclabili, o di spazi verdi nella città, o di diminuzione dei costi della politica, di raccolta differenziata, di nucleare …. è facile trovare una convergenza di idee e di proposte. Diverso invece è assumere posizioni politiche rispetto alla riforma Gelmini, al finanziamento alla scuola privata, alla laicità dello Stato, ai diritti delle coppie di fatto, alla legge 194 sull’aborto, al problema ormai drammatico della casa, del precariato, all’accordo di Pomigliano, che non è un fatto isolato nel Paese, ma rappresenta il tentativo di togliere sempre più tutele ai lavoratori in tutto il Paese. Su queste e altre problematiche il Movimento non è in grado di prendere una posizione, perché al suo interno ci sono persone con idee spesso contrapposte: vi sono conservatori e “orfani della sinistra”, laici e cattolici integralisti, uniti nella “protesta”, nei facili luoghi comuni, ma incapaci di avere un progetto realistico e coerente di più ampio respiro. Uno dei loro motti preferiti è che non sono un partito, non sono una casta. A mio modo di vedere sono molto peggio: “uno vale uno” è in realtà solo uno slogan. Nelle assemblee si decidono solo alcuni aspetti, per lo più organizzativi, per il resto c’è un’oligarchia che decide per tutti: sono gli eletti e i loro stretti collaboratori. In questi mesi trascorsi nel gruppo l’assemblea non ha deciso nulla di rilevante dal punto di vista politico. Sono gli eletti Favia e De Franceschi che assumono in totale autonomia qualsiasi decisione politica a nome del Movimento. Quando ho chiesto di discutere in assemblea di alcune problematiche, come il finanziamento dato alla fine di luglio dalla Commissaria Cancellieri alle scuole private a Bologna, l’adesione alla manifestazione in difesa della scuola pubblica indetta a Reggio Emilia il nove ottobre scorso, la discussione sull’eventuale nomina alla presidenza della Commissione Pari Opportunità in Regione di Silvia Noè, l’accordo di Pomigliano e la necessità di assumere una posizione politica in difesa dei lavoratori, non ho mai ricevuto risposta. Formalmente non rispondono, lasciano decadere, non ne parlano, così possono fingere di essere tutti d’accordo, così possono coesistere nel movimento posizioni spesso contrapposte, intanto gli “eletti” decidono per tutti, perché loro sono i “portavoce” del Movimento. Bell’esempio di democrazia! Ieri sera l’ultima “farsa”: i Consiglieri Regionali in assemblea pubblica hanno presentato un bilancio politico ed economico dei primi sei mesi in Regione, hanno “rimesso il proprio mandato nelle mani dei cittadini”, quindi c’è stata una votazione al fine di confermare o meno la “fiducia” a Favia e a De Franceschi. Nessuna possibilità di porre domande ai Consiglieri, di discutere veramente su ciò che è stato o non è stato fatto. Una votazione plebiscitaria, ad alzata di mano, nella peggiore tradizione dei peggiori partiti. Uno “spot di propaganda”, non uno strumento di democrazia, una “trasparenza” di facciata. Un’autoesaltazione del proprio operato e una continua denigrazione di ciò che fanno “tutti gli altri”, questo è stato, in una povertà di contenuti e progetti reali davvero impressionante. Stupefacente scoprire, tra l’altro, che il denaro proveniente dagli stipendi regionali dei Consiglieri ( l’Assemblea ha deciso per loro un compenso di 2500 euro mensili ) non viene gestito dal Movimento stesso, ma dai Consiglieri che trattengono l’importo dovuto nei loro conti correnti personali! E questo sarebbe un approccio nuovo alla politica?

Per non parlare della chiusura totale che mostrano rispetto a tutte le altre realtà culturali presenti a Bologna. Nessun confronto e nessuna alleanza, questo a prescindere da possibili convergenze, perché solo loro sono portatori della “verità” grillina. Intanto, per le prossime comunali questo Movimento così aperto alla società civile, così diverso dagli altri partiti avrà un candidato sindaco alle prossime amministrative autocandidatosi e scelto da chi? Dagli elettori che lo indicano in base ad un programma? No, scelto nel chiuso dell’assemblea degli attivi, e solo da chi risulta essere attivo alla data del 30 settembre 2010, scelto quindi da poche persone nella peggior tradizione dei partiti. Criticano i partiti, non accorgendosi però di essere ancor peggio degli stessi, perché non vi è alcuna reale democrazia all’interno. E chi “osa” far presente certe incoerenze viene visto immediatamente come un “nemico”, qualcuno da isolare. E così vanno avanti senza prendere mai alcuna posizione chiara, convinti come sono che tanto saranno premiati elettoralmente in ogni caso: gli elettori voteranno sulla base di quello che dice a livello nazionale Grillo, il voto di protesta continuerà ad esserci e solo questo conta. Lo stesso atteggiamento in fondo che ha la Lega: parlare facile, per slogan comprensibili ed efficaci,nient’altro. Far credere che vi sia un programma nazionale condiviso, far credere che il movimento rappresenti una novità, una possibilità di riscatto del Paese,parlare alla “pancia” delle persone, glissare su tematiche qualificanti perché una posizione chiara allontanerebbe qualcuno: l’importante è prendere voti da tutti, da destra e da sinistra perché loro sono “sopra” volano “alti”. Parole prive di un reale significato, solo vuoti slogan di propaganda: come la Lega appunto.

Povertà culturale, intellettuale, politica. Inaccettabile quando da movimento di protesta si decide di entrare nelle Istituzioni, si decide di proporsi come forza che deve amministrare le città, le regioni e forse domani il Paese. Per farlo bisogna avere delle idee, occorre avere il coraggio di assumere posizioni politiche, di fare scelte chiare, condivise non solo dagli “eletti” ma dal Movimento intero e soprattutto uscire dalla facile ottica della protesta e degli slogan ad effetto, occorre occuparsi dei problemi reali dei cittadini e prendere posizioni chiare esponendo le proprie idee e cercando di aumentare il consenso per questo più’ che per le invettive contro gli altri.

Per questi motivi lascio il Movimento, per la mancanza totale di democrazia all’interno, per la povertà di contenuti. Lascio il Movimento perché non voglio rendermi complice dell’inganno che stanno perpetuando verso gli elettori : a parole sostengono il programma nazionale di Grillo, nei fatti approfittano del suo carisma per ottenere facili voti di protesta ed iniziare la propria personale “scalata” alle Istituzioni. Non ci sto. I partiti non mi piacciono, ma il Movimento non è ciò che appare: non c’è democrazia all’interno, non ci sono idee che non siano quelle “facili” e scontate che la stragrande maggioranza delle persone può condividere, non c’è un progetto serio di società, solo slogan.

Un Movimento a parole di tutti, nei fatti solo di pochi.

Monica Fontanelli

20/10/11

La verità sul "Movimento5Stelle": testimonianza di un'ex collaboratrice del movimento

Posto sul mio blog la testimonianza di un'ex membro del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, in cui descrive in cosa consiste realmente il movimento ma soprattutto chi c'è dietro ad esso, focalizzandosi in particolar modo sulle elezioni avvenute a Milano, in cui il M5S ha raggiunto un ragguardevole risultato, candidando un ragazzo di 20 anni. Consiglio di leggere tutto l'articolo perchè è veramente interessante.


Gianroberto Casaleggio
Mattia  Calise
sabato, 07 maggio 2011
Mattia Calise e il pericolo dietro al movimento 5 stelle

A Milano c'è un giovane candidato sindaco, appena ventenne, che raccoglie consensi tra le persone che, a ragione, sono stanche di questa politica. Una politica che spesso ci fa sentire presi in giro. E' comprensibile. Basta vedere cosa succede ogni giorno: il parlamento impegnato a risolvere i problemi di Berlusconi, la polizia che carica giovani indifesi, la Minetti alla Regione e forse presto in parlamento, gli appalti venduti alla 'ndrangheta in cambio di voti... ce n'è per tutti i gusti e siamo stufi.

Succede poi che un comico molto apprezzato cominci ad usare queste cose per suscitare la nostra indignazione e farci ridere allo stesso tempo. E' terapeutico prendere collettivamente in giro i politici, per terminare con un liberatorio “vaffa.” Ci allontana da quella sensazione di impotenza che ci accompagna ogni giorno ma è solo un'illusione se poi le parole non si tramutano in azione. Sembra quasi che sia tutto frutto di un attento studio.

E infatti scopriamo che Beppe Grillo non è che la facciata di un movimento che nasce nella mente di Gianroberto Casaleggio, sembra che sia sua anche l'idea dei Vday, ma chi è costui?

Un giorno, quando collaboravo alla campagna elettorale delle regionali in Lombardia per le 5 stelle, piena anch'io di tante speranze, ebbi l'onore di conoscerlo. Erano solo due mesi che partecipavo nel meetup e Vito Crimi (candidato alla presidenza della Regione per il movimento 5 stelle) mi mandò dallo staff di Beppe Grillo insieme ad altre due persone, le mie idee su cosa fosse questo staff non erano ancora chiare. Beppe Grillo aveva sempre parlato di 5 ragazzi... Ci rechiamo negli uffici della Casaleggio Associati a Milano, Gianroberto, dopo averci dato indicazioni sui temi che avrebbero dovuto affrontare i candidati nell'evento di piazza Duomo, si alza, si gira e se ne va senza neanche un grazie arrivederci. Quel giorno dissero anche una frase che mi colpì molto. Dissero che al tabellone luminoso in piazza Duomo avrebbero pensato loro, sapete quanto costa l'affitto di quel coso? La cosa mi colpì ma volevo ancora aggrapparmi alla speranza che con il movimento ci saremmo liberati della casta. Altre vicissitudini poi mi spinsero a cercare ulteriori informazioni e così un collegamento dopo l'altro è emersa la triste, amara verità.

La Casaleggio Associati è una società di strategie di Rete e marketing, gestisce il blog di Grillo, ne possiede i credits ed è anche la casa editrice dei suoi libri e video.

Ecco chi sono i “5 ragazzi” che il 22 gennaio 2004 fondano la Casaleggio Associati:

Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg (gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete, controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia) )

Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg.

Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg.

Enrico Sassoon, già Direttore Responsabile della rivista Affari Internazionali e membro dell’American Chamber of Commerce in Italia, entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg.

   

C'è poi anche Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano.

Gianroberto Casaleggio inizia la sua carriera nell’Olivetti di Roberto Colaninno, poi diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel, a fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota (50% del capitale) in Webegg Spa a I.T. Telecom Spa, che nel 2000 ha dato vita a Netikos Spa dove Casaleggio fa parte del CdA con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel CdA Piaggio), poi nel 2004 chiude e passa con altri dirigenti Webegg a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.

Nel Gennaio 2005 parte il blog di Beppe Grillo.

Roberto Colaninno nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti.

In quegli anni trasforma l’azienda da una società di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel.

Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (OPA) su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione mai operata in Italia. Come soci dell’operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani guidati da Emilio Gnutti.

L’operazione riesce, però crea un grosso debito in Telecom che non riesce a risanare, facendo sprofondare la società di telecomunicazione.

Nel 2001 vende la Telecom a Pirelli (Marco Tronchetti Provera) e Benetton (famiglia Benetton).

Gianroberto Casaleggio, l’uomo dietro Grillo, ha avuto rapporti con i Colaninno. E prima di lavorare in proprio è stato in una società controllata da Telecom Italia, la Webegg.

Nondimeno Grillo attacca Gnutti-Colaninno (Mr. 19.000 licenziamenti) e soprattutto Provera (prode skipper con l’hobby delle scatole cinesi…).

La share action che scopo ha? Beppe Grillo scrive al neo a.d. Bernabè che nel 2008 sarà pronto con la share action, ma a far che??? Non è un po’ strano che il suo editore sia così attaccato all’argomento Telecom?

La Casaleggio Associati ha numerosi partners tra cui la Bivings Group, nota per i clienti importanti, tra cui JP Morgan e Monsanto. La Monsanto dopo clamorosi fallimenti nel tentativo di spianare la strada all’ingresso degli OGM nel mercato si è affidata a Bivings Group con eccellenti risultati. La Bivings si è avvalsa di personaggi fasulli (fake persuaders), dipendenti della Bivings (smascherati!) che andavano nei forum e scrivevano messaggi ‘disinteressati’ a favore della Monsanto e contro ricercatori che avevano scritto un articolo su Nature in cui affermavano che il mais messicano di produzione locale era stato contaminato, da una distanza molto grande, da polline geneticamente modificato. Un macigno per i colossi del bio-tech che stavano cercando di convincere Messico, Brasile e Unione Europea ad abolire l’embargo sulle sementi OGM. I commenti di questi fake fecero RITRATTARE Nature (prima volta in 133 anni!), la quale scrisse che l’articolo non doveva essere pubblicato. Possibile??? Sì, questa è una tecnica di ‘marketing virale’: si inventano fake che scrivono cose volutamente tendenziose per influenzare la gente indecisa che si schiera dalla loro parte pensando che <<se più di una persona la pensa così allora sarà vero!>>. E così via in maniera esponenziale come una vera infezione di massa!

Fonte http://oriefeiro.wordpress.com/2008/01/27/dossier-beppe-g-parte-1/

Nel sito della Casaleggio Associati troviamo un video in cui lo stesso Gianroberto teorizza sul potere degli 'influencer'. Ogni azienda che si rispetti ne ha bisogno per piazzare i suoi prodotti sul mercato. Gli influencer altro non sono che i fake persuaders. Dobbiamo pensare che il blog di Beppe Grillo ed i meetup ne siano pieni? La mission della Casaleggio Associati è quella di creare correnti di pensiero ed orientamento.

In una riunione per la lista civica Milano a 5 stelle, Filippo Pittarello (che lavora per la Casaleggio Associati e segue Beppe nei suoi tour, nonché i contatti con i meetup) ha dichiarato che il candidato ideale avrebbe dovuto avere più soft skills che hard skills, cioè più attitudini che competenze. Una volta eletto, doveva essere bravo con internet per mandare tutto ad una 'squadra di esperti' che gli avrebbero detto cosa dire. Capite ora perché è stato scelto un ragazzino di 20 anni inesperto ma con tanta voglia di emergere? vedi video su youtube

E cosa dice Mattia Calise? Quello che dice Beppe, il grande influencer, ripetendolo come un mantra ipnotico (vedi teorie di Programmazione Neuro Linguistica).

Mattia Calise continua a ripetere che i partiti hanno fallito e che è il momento dei cittadini. Ma i partiti non sono degli strumenti costituzionali che servono ai cittadini? Addirittura Grillo è arrivato ad ipotizzare di cambiare la costituzione...

Perché tutto questo?

E' chiaro si vuole distruggere un sistema per instaurarne un altro ben più pericoloso. Viene presentato come 'democrazia diretta' ma attenzione. I cittadini, senza più organi rappresentativi saranno tanti singoli (dividi et impera) magari tutti connessi (Wi Fi libero e gratuito) che voteranno in rete (?). Ed una società che si occupa di creare correnti di pensiero ed orientamento potrebbe fare affari d'oro con quelli che farebbero la coda per promuovere le leggi a loro più gradite!

Quindi, altro che risveglio delle coscienze! Questa è un'ipnosi collettiva che rievoca scenari da Grande Fratello.

Una cosa è chiara: a Casaleggio, dei nostri problemi non gliene importa un fico secco. Che considerazione può avere del prossimo una persona che nemmeno si degna di salutare prima di accomiatarsi?

Marketing, marketing e ancora marketing, anche in questo, la faccia giovane di Calise ne è un esempio.

P.S.

Calise è stato eletto democraticamente con il metodo Condorcet, che non è stato applicato correttamente perché sono state considerate valide anche le schede in cui comparivano solo i nomi dei primi due, o di uno solo (bisognava mettere gli 8 candidati in ordine di preferenza...) in questo modo viene sballato il calcolo delle preferenze. Il metodo Condorcet è anche noto perché offre la possibilità, all'occorrenza, di ciurlare nel manico. Ma non solo sono state chiamate all'appello tutte le truppe cammellate il giorno prima, debitamente orientate. Inoltre stranamente, proprio in quei giorni, la mail del blog per la lista civica di Milano aveva problemi e così molti non sono stati avvisati....

di Cinzia Bascetta




Indirizzo dell'articolo: http://www.anticasta.org/2011/05/mattia-calise-e-il-pericolo-dietro-al-movimento-5-stelle.html

13/10/11

Il qualunquismo invade anche le tombe: critica alle critiche su steve jobs


Trovo impressionante e, a tratti, raccapricciante, come questo periodo storico del mondo, come questa "era" sia chiaramente e largamente dominata da un fenomeno, il qualunquismo. Questo qualunquismo agisce in maniera diametralmente opposta allo scopo che si prefigge e di cui i suoi ignari portabandiera se ne fanno uno slogan di battaglia: esso infatti è oramai diventato una MODA, una moda a tutti gli effetti.

Nasce per contrastare le mode, ma alla fine il qualunquismo stesso è una moda, che oggi si traduce nella moda di criticare ogni qualsiasi forma di moda. Bel paradosso, no?

Per carità, anche io sono contrario a molte mode, alcune delle quali veramente inutili, se non dannose. Ma attenzione a non cadere nel tranello di criticare anche le cose veramente belle, veramente utili, veramente interessanti. Un esempio?

Il 5 Ottobre si è spento Steve Jobs, il co-fondatore di Apple, il creatore del primo personal computer nonchè di altri prodotti come i più recenti ipod, iphone, ipad e robe varie, senza dimenticare di esser stato anche il protagonista di altre due aziende, la Next Computer (creata da lui) e la Pixar (acquistata nel 1986), responsabili la prima della base OS degli odierni pc Mac, la seconda del primo film d'animazione realizzato al computer, Toy Story.

La notizia della morte di Jobs scatenò i media di tutto il mondo: onestamente, e qui lo dico e lo ammetto, è stato alquanto ingiusto che abbiano dirottato tutte le attenzioni su questa notizia, e abbiano invece clamorosamente dimenticato di citare la morte di almeno altri due personaggi di livello d'importanza simile a quello di Jobs. Mi riferisco a Wilson Greatbatch, l'inventore del pacemaker, e a Dennis Ritchie, creatore del sistema operativo Unix.

Sicuramente è stata una gravissima dimenticanza, il gioco dei media purtroppo ci abitua spesso a fatti di questo genere, ovvero ad esaltare in maniera forse spropositata alcuni eventi su cui è economicamente vantaggioso speculare (e su chi se non il creatore dell'IPHONE) e a dimenticarsi di gente magari meno conosciuta ma di grande importanza.

(Piccola parentesi: è la stessa cosa che è successa per le morti di Michael Jackson e Lady Diana, per citarne due, solo che all'epoca non c'erano ancora gli iphone con la candelina come app).

Si, è cosi, avete ragione, i media hanno sbagliato, però attenzione a non cadere nella trappola del qualunquismo! In cosa consiste? Semplice.
Bravi, oramai avete ben chiaro il funzionamento dei media, sopravvalutare e sottovalutare in molti casi, tutto ok... La "trappola" consiste nel fatto che molta gente (i qualunquisti appunto), capendo questo giochetto dei media, etichettano chiunque appaia in tv o sui giornali come "sopravvalutato", o "inutile", mentre tutti e dico TUTTI quelli che non ci sono automaticamente diventano degli eroi, quasi dei poveri martiri...

Ora, nulla da dire su Greatbatch e Ritchie, due geni assoluti, due grandi uomini che hanno contribuito in maniera decisiva allo sviluppo del mondo negli ultimi decenni. (Ci sarebbe comunque da dire che senza il personal computer introdotto al mondo da Jobs, non ci sarebbe stato poi tutta questa utilità di un sistema operativo, anche perchè su cosa avrebbe operato? :P).

Quello che proprio non riesco a concepire è come certi individui usino questa tecnica per, passatemi il termine, "smerdare" in tutto e per tutto Steve Jobs, come persona, come imprenditore, come genio, come innovatore, come informatico, come tutto! Ho letto articoli tratti da vari siti complottistici per natura, di cui non farò volutamente il nome, oppure ho letto in giro in alcuni forum, opinioni di gente che pur di screditare Steve Jobs, in quanto per loro rappresentante di una MODA e quindi nemico a prescindere, arriva addirittura a negargli ciò che è suo di diritto, ovvero le sue invenzioni e la loro enorme utilità. Cominciamo dal principio:

  1. Steve Jobs è l'inventore del personal computer. Punto? E invece no! Perchè c'è chi arriva a dire che il primo computer è stato l'Olivetti 101 (Olivetti orgoglio italiano sempre e comunque), o addirittura l'altair 8800. Ora, per quei tempi, quello si, era un computer. Per i tempi di oggi quelle sono CALCOLATRICI. Ora vi posto le immagini delle due megacalcolatrici e poi metto anche quella dell'Apple II di Jobs, cosi mi saprete dire le... ehm... differenze...

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c8/Olivettiunderwood_programma101.jpg/310px-Olivettiunderwood_programma101.jpg

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c9/Altair_Computer_Front_Panel.jpg/320px-Altair_Computer_Front_Panel.jpg
    Scherzi a parte, non sono quelle due invenzioni (intendo Olivetti 101 e Altair) ad aver segnato un'ERA, ovvero quella della Terza Rivoluzione Industriale, quella in cui la velocità di comunicazione si è ridotta tremendamente rispetto a prima, quella in cui abbiamo cambiato totalmente i modelli di produzione, quella in cui abbiamo spazzato via i vecchi modelli di socializzazione e ne abbiamo creati di nuovi. Arrivare a negare questo merito a Jobs vuol dire avere due prosciuttoni davanti agli occhi. Egli ha creato un mondo nuovo in tutto e per tutto, è il responsabile di 40 anni di progresso: basta solo questo a far di lui un genio straordinario, uno che ha cambiato il mondo, senza andare a cercare l'ipod, l'iphone o altre cose. E' questa l'invenzione più straordinaria.
  2. Un altro filone di critiche è invece rivolto al fatto che Jobs non abbia progettato l'Apple II da solo, ma si sia fatto aiutare da tale Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, per alcuni addirittura il VERO artefice delle fortune dell'azienda, ingiustamente spodestato nel gradino della popolarità dal più carismatico e machiavellico Steve Jobs.
    Ora, senza andare ad indagare quali fossero i reali rapporti tra i due (che possono sapere solamente loro, non capisco che cacchio ci andate ad ipotizzare!), passiamo ai FATTI!
    Sicuramente Wozniak non era un pirla, anche lui ha contribuito all'Apple II, di fatto fino a li nessuno può obiettare che abbia avuto meno meriti di Jobs. Ma.... dopo? Dopo, per i meno informati, accade che entrambi i geni abbandonano l'Apple a causa di dissidi vari sia tra loro che con l'allora amministratore delegato.
    Steve Jobs acquista la Pixar da George Lucas per 5 milioni di dollari e realizza il primo lungometraggio d'azione completamente realizzato al computer (in poche parole un'altra rivoluzione vera e propria), rendendo l'azienda una delle case cinematografiche più importanti al mondo. Successivamente vende la Pixar alla Disney per 7,4 MILIARDI di dollari (fatevi un pò i conti), entrando pure nel CdA della Disney.
    Prima ancora aveva creato un'altra azienda, Next!, che salvò successivamente la Apple, in crisi nera nel frattempo, grazie all'implementazione del sistema operativo NextStep, la base, per chi non lo sapesse, per le fortune future di Apple. Successivamente torna in Apple, e spazza via in un colpo solo mp3, palmari e se vogliamo anche cellulari, rivoluzionando il mondo della musica, della telefonia e di internet, creando prima l'Ipod e poi l'Iphone.
    E Wozniak? Si laureò, torno in Apple con risultati scarsi (anche a causa di un incidente che gli provocò una perdita di memoria), creò un'azienda di interruttori ma la abbandonò presto e ha partecipato al "Ballando con le Stelle" americano.
    Quindi, alla fine dei giochi, credo che possiamo affermare che Jobs ha fatto bene anche da solo, dimostrando le sue straordinarie capacità. Wozniak no, purtroppo, anche se questo non vuol dire che non sia una persona di grande intelligenza. Comunque anche su questo secondo punto i qualunquisti sono stati sgamati! :P
  3. La terza, e forse la più sostenuta, tesi dei complottisti riguarda i tempi recenti, ovvero quelli del secondo insediamento di Jobs in Apple e la rivoluzione del Mac, ma pi di tutti la commercializzazione di Ipod, Iphone, Ipad, eccetera, eccetera.
    I qualunquisti sostengono che questi prodotti si siano venduti solamente perchè hanno stampato il marchio Apple sopra, ovvero di un'azienda famosa ancor prima della (seconda) venuta di Jobs, che è stato bravo nel marketing, ma a livello di funzionalità e di qualità, sono prodotti scadenti e inferiori ad un qualsiasi telefono cellulare.
    Ora, interrogandomi all'inizio sull'ingenuità di certi pensieri, rispondo semplicemente che dovreste provare a vedere cos'era un Mac prima dell'"era Jobs" e dopo, cioè ora. Adesso ha forse il sistema operativo migliore al mondo ed è la più grande stupidaggine (qualunquista) possibile sostenere che i computer apple si vendono solo perchè c'è una mela moriscata sopra. Stesso discorso per Iphone e Ipod: sono due prodotti rivoluzionari. Dire che un lettore mp3 è migliore di un Ipod è una grandissima stronzata: dovreste provare a levarvi quella puzza sotto il naso data da una superiorità che non esiste, creata dalla vostra testolina in cui pensate di sapere cose che gli altri non sanno e provare ad usare un Ipod per notare la differenza. Stessa cosa per l'Iphone: magari il rapporto qualità/prezzo non sarà ottimo, ma dire che è un prodotto di bassa qualità è un'altra stronzata, e anche qui, basta provarlo. Sull'Ipad e le altre cose sono d'accordo con voi: quelli si che sono anche di bassa qualità e si sono venduti grazie al successo derivante dai prodotti precedenti.


Tutto questo lunghissimo post per dirvi semplicemente: "Date a Cesare quel che è di Cesare". Non siate accecati dall'odio o dall'invidia nei vostri giudizi, riconoscete il genio quando è palese che esiste, non abbiate paura di seguire la "moda" quando essa è positiva, o addirittura inevitabile. Non intendo dire che dovete per forza spendere 800 euro e comprarvi l'ultimo Iphone 4s, ma non criticate a prescindere il prodotto senza conoscerlo, e a maggior ragione l'uomo.

Che ci crediate o no, non sono un "Apple-Maniac" ovvero uno di quei fanatici perennemente in coda all'Apple-Store, non ho mai seguito una conferenza di Jobs e i miei prodotti apple sono un Ipod nano regalatomi da mia madre circa 5 anni fa, e un Iphone 4 regalatomi per la laurea dai miei zii l'anno scorso. Viaggio ancora via microsoft di zio Bill e uso XP Service Pack 2. Quindi non provate ad usare con me l'olderrima tattica del "eh beh, dici queste cose perchè sei un fan sfegatato di Jobs". Cazzate: dico queste cose perchè giudico quel che vedo con estrema lucidità, e colui che è accecato, in senso opposto, sei tu caro il mio qualunquista.

Finisco questo luuuuuuuunghissimo intervento, sperando che vi sia piaciuto. Se volete, commentate pure, sarò felice di rispondervi e magari dibattere ulteriormente.

Vi lascio con questo video, che a me è piaciuto molto, dedicandolo ai miei amici e alle persone a cui voglio bene, perchè riescano, prima o poi, a trovare la loro strada e ad essere felici. A presto! :)