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07/09/12

Movimento 5 Stelle - Favia Shock: Democrazia nel movimento non esiste.

Dichiarazioni forti, gravissime e importanti quelle di Giovanni Favia, consigliere regionale in Emilia Romagna eletto col Movimento 5 Stelle, nonchè uno dei soggetti più importanti all'interno del Movimento (per alcuni, il numero 2). Ai microfoni di Gaetano Pecoraro, inviato per "Piazza Pulita", nel fuorionda si lascia andare a dichiarazioni clamorose, in cui ammette e dà adito a quelle voci che stavano già diffondendosi di un movimento non esattamente democratico e guidato dai cittadini, come raccontato più e più volte da Grillo e dai suoi seguaci.
Per la precisione, il Movimento 5 Stelle sarebbe comandato da una e una sola persona, che decide praticamente tutto: i candidati, i meet-up, lo statuto (pardon, il NON-statuto). Questo soggetto è un imprenditore, estremamente colto ed esperto in temi di marketing, organizzazione e network. Nondimeno è il finanziatore ufficiale del Movimento 5 Stelle (l'unico che ci mette i soldi, per quale motivo poi? filantropia?), Gianroberto Casaleggio



Casaleggio è dipinto da Favia come la vera mente del Movimento 5 Stelle, il gran burattinaio di Grillo e dei grillini, quasi un dittatore del movimento, un "capo" che chiama subito appena qualcosa non gli garba, nonchè un soggetto estremamente vendicativo.
Nota importante: Favia dichiara anche che Casaleggio ha degli "infiltrati" all'interno del Movimento, in modo da poter coordinare al meglio tutta la sua organizzazione, all'insaputa dei suoi perlopiù ignari membri, che credono ad un movimento completamente indipendente e pulito, sia alla base che ai vertici.

Bene, caro Giovanni, e allora adesso vogliamo sapere CHI sono questi infiltrati, fuori i nomi!

Qui di seguito viene riproposta l'intervista integrale, buona lettura, o buona visione nel caso vogliate guardarvi il video.

 «Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c’è una mente freddissima molto acculturata molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende».
«E’ Casaleggio la vera mente del movimento? Il problema è suo. Quindi o si levano dai coglioni oppure il movimento gli esploderà in mano. Ma loro stavano già andando in crisi con questo aumento di voti. Come si sono salvati? Con divieto di andare in tv. Io con Santoro me la sono cavata, ma applicando un veto. Ho preso anche l’applauso ma mi è anche costato dire quello che non pensavo».
«Lui (Beppe Grillo, ndr) espellendo Tavolazzi ha soffocato nella culla un dibattito che stava nascendo in rete in contrapposizione alla gestione Casaleggio. Ha sempre deciso Casaleggio da solo. Ha sempre fatto cosi».
Su Casaleggio, poi, Favia insiste:
«Se lui non facesse il padre padrone io il simbolo glielo lascerei anche: adesso in rete non si può più parlare, neanche organizzare incontri tipo quello di Rimini che non usavano il logo del movimento».
E rincara:
«Casaleggio controlla dall’alto tutta questa roba? Tutta. Lui quando qualcosa non va telefona o fa telefonare Grillo. Il problema è che loro hanno messo in moto una macchina che sarebbe davvero un faro, potrebbe esserlo anche al livello mondiale se loro superassero quella complicità di sistema padronale che hanno. Sarebbe una bomba incredibile».
Poi non risparmia nemmeno alcuni fra gli eletti del Movimento:
«Tra gli eletti ci sono degli infiltrati di Casaleggio, quindi noi dobbiamo stare molto attenti quando parliamo. Casaleggio è spietato, è vendicativo. Adesso vediamo chi manda in Parlamento, perché io non ci credo alle votazioni on line, lui manda chi vuole».

Nota a margine: Enrico Mentana, ospite in studio di Piazza Pulita, ha raccontato di aver sentito Favia al telefono (durante un momento in cui, in trasmissione, parlavano Sortino e Formigli). Il consigliere regionale avrebbe spiegato a Mentana che al tempo dell’intervista era molto arrabbiato perché aveva litigato con Casaleggio e avrebbe detto al direttore del TgLa7: «Sono finito».

A voi le conclusioni.